Il progetto ha lo scopo di rendere fruibili le risorse librarie e letterarie della Fondazione, costituite da una biblioteca, dall’archivio personale del poeta Faustino Onnis, da un insieme di opere inedite e di materiale audiovisivo, ad un pubblico più vasto, consentendone una facile consultazione nella Biblioteca Comunale di Selargius.
L’intervento progettuale prevede:
l’etichettatura e la catalogazione dei libri, la scansione dell’archivio cartaceo, il riordino e la catalogazione del materiale audiovisivo, la stampa di cataloghi e l’apertura di un servizio di assistenza alla consultazione.
Il Patrimonio letterario ed artistico della Fondazione si compone di:
Il progetto mira a salvaguardare e valorizzare il patrimonio librario e letterario con un intervento specifico e globale. Dei 522 volumi della Biblioteca della Fondazione si è riscontrato che n.138 volumi non sono presenti in alcuna Biblioteca sarda. Il progetto consiste nella lavorazione del materiale librario, con un intervento di catalogazione, etichettatura, archiviazione e promozione attraverso la stampa di apposito catalogo ragionato dei volumi.
Per quanto riguarda il materiale dell’archivio personale, il progetto prevede la realizzazione di un archivio digitale e la realizzazione di un catalogo ragionato del materiale.
In merito al materiale audio-video il progetto prevede il trasferimento dei contenuti dagli attuali supporti obsoleti a quelli attualmente in uso, la loro lavorazione selettiva (montaggio di parti o di audio-video integrali) ed il trasferimento nella Biblioteca comunale per la pubblica fruizione con appositi strumenti interattivi.
Per dare visibilità all’iniziativa, il progetto attuerà un sistema d’informazione e promozione continuo per tutta la durata del progetto, l’organizzazione di una mostra ragionata, l’organizzazione di una rassegna di laboratori di lettura, anche con il coinvolgimento delle scuole, e un servizio di assistenza alla consultazione con l’apertura periodica al pubblico dello spazio messo a disposizione del progetto dalla Biblioteca Comunale. La Fondazione inoltre intende istituire una borsa di studio e ricerca a favore di uno studente universitario interessato allo studio della lingua sarda.
La mancanza degli studi non gli impediscono una formazione culturale da autodidatta, ed è singolare la destinazione di quasi tutti i suoi risparmi all’acquisto di libri per studiare e conoscere.
La sete di sapere lo porta a conoscere le grandi opere della letteratura classica italiana, ed il pensiero politico e filosofico dell’800 e del secolo scorso.
All’età di diciassette anni, nel 1942, è mobilitato civile per la ricostruzione di caserme militari ad Iglesias, qui conosce la fame, l’avvilimento di un duro lavoro ripagato da 50 grammi di pane giornalieri e pochi centesimi, il dispotismo del regime, lo sfruttamento suo e dei suoi compagni. Si ribella e viene denunciato al tribunale militare per attività sovversiva e vilipendio a Mussolini; nell’anagrafe alfabetica risulta essere stato il più giovane degli antifascisti in Sardegna.
Indomito e insofferente alle ingiustizie, nel 1944 partecipa ad una rivolta popolare del suo paese per impedire lo stupro delle donne da parte dei paracadutisti della 183° Divisione Nembo; nel marasma della folla che si difende con forconi, roncole e spiedi muore un compaesano e le forze dell’ordine intervenute per sedare la sommossa lo arrestano con altri quattro amici. Riconosciuto innocente ed estraneo al delitto, viene liberato dopo cinque mesi, ma l’umiliante esperienza del carcere lo prova e gli da occasione di scrivere.
Dal carcere scrive struggenti lettere al padre e dello stesso periodo sono una raccolta di poesie e scritti in italiano in cui si firma Simone Francescano.
Nell’immediato dopoguerra fino al 1951 lavora nel settore dell’edilizia alla ricostruzione di Cagliari e come operaio ortopedico. Successivamente svolge l’attività commerciale e di rappresentante di commercio fino al 1957, fino all’età della pensione svolge l’attività di infermiere.
Nel 1952 si sposa con la selargina Carmina Suergiu, (figlia del noto Luigi, esponente del fascio locale negli anni ’20 e ’30) con cui avrà una numerosa famiglia e nel 1962 si trasferisce definitivamente a Selargius dove trascorrerà il resto della sua vita.
Uomo di molteplici interessi. si dedica alla politica, prima come sindacalista, fra gli anni ’70 e ’80 e poi come consigliere comunale a Selargius, dal 1975 al 1980, con incarichi in varie commissioni.
Ma è la lingua, la cultura e la letteratura sarda ad esercitare un lui una forte passione che lo spinge a dedicarsi allo studio della storia, delle tradizioni poetiche e canore di Sardegna ed a distinguersi nell’arte della poesia e della prosa.
Complice la conoscenza di Prof. Antonio Sanna, docente di linguistica sarda all’Università di Sassari, a partire dagli anni ’60 partecipa a quasi tutte le edizioni del Premio Ozieri di poesia. Ha così modo di avvicinarsi a quel gruppo di intellettuali, Angelo Dettori, Francesco Masala, Giovanni Lilliu, Benvenuto Lobina, Matteo Porru, Aquilino Cannas, con cui operò tanto per svincolare i poeti e la poesia dalle mode manieristiche dell’arcadia e mettere all’attenzione degli studiosi e dei politici il problema urgente della Lingua Sarda.
Gli obiettivi che s’intende perseguire sono:
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