Il diario di Anderas Festival Letterario 2023: venerdì 8 dicembre 2023

Venerdì 8 dicembre 2023, Centro culturale Piazza Si e’ Boi, Selargius.

L’avvio della prima giornata dell’edizione 2023 di Anderas Festival Letterario – dopo i saluti della vicesindaca di Selargius Gabriella Mameli – è stata caratterizza dalla poesia, nelle varie declinazioni di lingua sarda, degli autori Nino Landis e Andria Nonne. 

Il tema della memoria ha intrecciato gli interventi dei due, che provengono da due territori diversi dell’isola (Sarcidano e Barbagia), evidenziando il grande interesse e la cura di Anderas per la lingua e letteratura sarda.  Senza memoria non si comprende il presente, questo è il messaggio. C’è la necessità che la memoria arrivi in piena salute fino ai giorni nostri e diventi sempre diffusa e condivisa. 

Primo ospite è stato Nino Landis – presentato da Anna Cristina Serra – con la sua osservazione quotidiana trasformata in versi. La costruzione poetica serve per rappresentare la realtà e creare la consapevolezza che, come ricorda, “siamo la terra che viviamo”. Questo accade non solo con le tematiche più ampie, ma passando anche per fatti “minimi” di cronaca e fatti privati, coinvolgendo così di chi legge e ascolta. Ecco quindi l’opera presentata “In punta de billetto” (editrice Domus de Janas), una raccolta di poesie figlia di un’arte che ha imparato da piccolo, nelle campagne della natia Laconi. Liriche semplici e immediate, serie e scherzose.

Secondo intervento con il grande lavoro di ricerca e documentazione di Andria Nonne che ha originato l’opera letteraria, pubblicata con Domus De Janas, Chentu poetas. Un atto d’amore verso la Sardegna, Fonni e la sua gente, un lavoro cominciato quando l’autore aveva dodici anni e cominciò a raccogliere le poesie dei poeti locali, soprattutto del suo paese (Fonni). Una ricerca che ha permesso così di tenere traccia di una cultura letteraria di trecento anni.

“E’ compito delle Istituzioni far sì che la diffusione di questo passato e presente della letteratura sarda sia diffusa alle future generazioni” ha ricordato Andria Nonne, che ha dialogato con il giornalista Pier Paolo Pillonca.

Storie di donne e femminilità con le altre due ospiti, ancora di grande livello: Cristina Caboni e Rossana Copez che hanno dialogato rispettivamente con la scrittrice Valeria Usala e con Laura Medda, Direttrice artistica del Festival Anderas.

Le donne sono protagoniste delle storie di Cristina Caboni. Coraggio, perseveranza e resistenza sono tra le parole chiave dell’ultimo libro “La collana di Cristallo”, decimo romanzo.  L’autrice, oltre a svelare i segreti della gestazione del libro e di tutte le sue altre pubblicazioni, si è soffermata sulle numerose storie al femminile che ci circondano, sminuite e tenute sempre in secondo piano. 

“Tanto lavoro viene fatto dalle donne, ma chi viene premiato e riconosciuto difficilmente è la donna“. La rappresentanza risulta sempre maschile: “Scrivo e voglio evidenziare – spiega l’autrice – le opere delle donne, perché mi piace che vengano riconosciuti i meriti che altrimenti andrebbero perduti. Ho una predilezione per le protagoniste femminili specie nel passato. Oggi qualcosa sta cambiando, le donne non sono più disposte a essere collocate in secondo piano e subordinate”.

“La collana di cristallo” racconta la storia di una ragazza moderna che combatte e viene premiata per la sua genialità.

Storie di donne del passato con l’ultima ospite della prima giornata, Rossana Copez ,che ha presentato il libro “Benedetta Judikissa di Cagliari”.

Siamo nel tredicesimo secolo a Santa Igia. Benedetta è la prima donna Judikissa del Giudicato di Cagliari, che ha Santa Igia come capitale, ma anche la prima della storia isolana. Anche qui, si avverte la necessità di dare onore e valore alla figura di una donna, ma soprattutto di riempire il vuoto della storia attraverso l’intervento della narrativa.

“Chissà se era bella Benedetta. Chissà se era bionda. O mora.  A studiarla c’è poco da trovare. A immaginare però c’è tutto un mondo da ricostruire e raccontare”

La scrittrice, così, deve studiare per disporre di basi solide su cui intervenire, poi, con la sua immaginazione. Quanto, però, la scrittrice può discostarsi dalla storia e aprire nuovi mondi immaginativi per delineare un personaggio che poi prenderà forma? Questo uno dei grandi temi che sono stati proposti durante la presentazione.

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